assertività musicisti

L’ABC dell’Assertività per Musicisti

1. Cos’è l’assertività?

L’assertività è la capacità di esprimere i propri pensieri, emozioni, desideri e bisogni in modo diretto, onesto e rispettoso, senza calpestare i diritti degli altri e senza permettere che gli altri calpestino i propri. Nel contesto musicale, significa ad esempio:

  • Dire “ho bisogno di una pausa” senza sentirsi in colpa.
  • Chiedere chiarezza su un compenso senza temere di sembrare “problematici”.
  • Esprimere un disagio in prova senza litigare o chiudersi in sé.

L’assertività si differenzia dalla passività (rinunciare a esprimersi), dall’aggressività (imporre il proprio punto di vista) e dal comportamento passivo-aggressivo (esprimersi in modo indiretto o manipolativo).

2. I 4 stili comunicativi – con esempi reali dalla vita dei musicisti

Stile Descrizione Esempio musicale
Passivo Non esprimo ciò che penso o sento, per paura del giudizio. Un cantante accetta di fare prove extra la sera prima di un’esibizione, anche se ha la voce affaticata, per paura che il gruppo si arrabbi.
Aggressivo Esprimo i miei bisogni imponendoli agli altri. Un direttore d’orchestra urla ai musicisti perché non rispettano il suo tempo, senza ascoltare i loro dubbi.
Passivo-aggressivo Faccio capire che qualcosa non va, ma in modo indiretto. Un percussionista arriva in ritardo alle prove senza spiegazioni, ma poi lamenta il caos organizzativo nei gruppi WhatsApp.
Assertivo Esprimo ciò che sento in modo chiaro e rispettoso. Una violinista dice con calma: “Mi sento sotto pressione, posso prendermi qualche minuto per ritrovare la concentrazione prima di riprovare il passaggio?”

  Rifletti: in quale stile ti ritrovi più spesso?  

3. I diritti assertivi – con esempi pratici per musicisti

I diritti assertivi sono come mattoni per costruire relazioni sane. Aiutano a regolare i rapporti in modo equilibrato, restando fedeli ai propri valori e liberi da logiche manipolative.

  1. Solo tu (e nessun altro) hai il diritto di giudicare i tuoi pensieri e comportamenti, e di assumerne le conseguenze.

Es: Se scegli di non partecipare a una tournée per dedicarti a un tuo progetto personale, puoi accettarne l’impatto sulla collaborazione e rispondere alle conseguenze della tua scelta.

  1. Hai il diritto di non giustificarti quando rifiuti un concerto o una proposta.

Es: Non devi di default inventare una scusa se non vuoi suonare a un evento non retribuito o che non ti interessa.

  1. Hai il diritto di scegliere se occuparti dei problemi degli altri.

Es: Puoi dire “no” a un collega che ti chiede di aiutarlo con la preparazione tecnica se non è tuo ruolo.

  1. Hai il diritto di cambiare idea.

Es: Anche se inizialmente avevi accettato una collaborazione, puoi decidere di interromperla se non ti rispecchia più.

  1. Hai il diritto di sbagliare.

Es: Se sbagli un passaggio in prova, hai diritto a non umiliarti e ad imparare da quell’errore.

  1. Hai il diritto di non farti coinvolgere dalla gentilezza manipolativa.

Es: Se un organizzatore ti lusinga per farti lavorare gratis, puoi rifiutare restando gentile ma fermo/a.

  1. Hai il diritto di fare scelte anche se non perfettamente logiche.

Es: Puoi scegliere di suonare un brano che ti emoziona, anche se non è il più strategico per la carriera.

  1. Hai il diritto di dire “non so”.

Es: Se ti chiedono di improvvisare su uno standard jazz che non conosci, puoi serenamente ammetterlo.

  1. Hai il diritto di dire “non capisco” se non ti è chiaro cosa ti si chiede.

Es: In una sessione in studio, puoi chiedere spiegazioni più chiare se le indicazioni sono vaghe o confuse.

  1. Hai il diritto di dire “non mi interessa”.

Es: Se un collega insiste per coinvolgerti in una polemica o in una chat caotica, puoi sottrarti con rispetto. Rifletti: quale diritto violi più spesso nei confronti di te stesso? E nei confronti degli altri?

 

4. Critiche costruttive vs manipolative

Capire se una critica è costruttiva o manipolativa ti aiuta a proteggere la tua autostima e mantenere relazioni professionali sane. 🔹 Critica costruttiva

  • Parte da un’intenzione di collaborazione.
  • Si concentra sul comportamento, non sulla persona.
  • Propone alternative.

Esempio: “Il secondo movimento mi sembra un po’ veloce, ti va se lo proviamo insieme più lentamente?” 🔸 Critica manipolativa

  • Usa il senso di colpa o la paura.
  • Squalifica l’altro.
  • Non lascia spazio al dialogo.
  • È vaga e generica.

Esempio: “Se suoni così, rovini tutto. Forse non sei adatto a suonare con noi.”

✍️ Esercizio finale

  1. Ripensa a una situazione recente in cui ti sei sentito/a a disagio in una relazione musicale (prove, palco, trattativa, colleghi…).
  2. Scrivi cosa hai fatto o detto in quell’occasione.
  3. Riscrivi la scena in modo assertivo, usando frasi in prima persona e rispetto reciproco. Immagina davanti a te una persona comprensiva saggia, che vuole il tuo benessere e con cui puoi essere sincero e completamente onesto. Nota che parole useresti, come esprimeresti le tue emozioni e il tuo punto di vista. Ricorda che sei OK e che anche l’altro è OK.

  👉 Rileggi dopo qualche giorno. Come ti suona? Riesci a immaginarti in quella versione?  

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Commento finale

Le relazioni sono una parte essenziale della vita musicale: influenzano non solo il nostro benessere psicologico, ma anche la qualità delle nostre performance, della creatività e della motivazione. Imparare a comunicare in modo assertivo è un atto di cura verso sé stessi e verso gli altri, un passo fondamentale per uscire da dinamiche tossiche e ritrovare il piacere di fare musica insieme. Se ti interessa approfondire proprio questo e altri aspetti legati al mindset del musicista, iscriviti alla newsletter!

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